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Comunicato stampa: Crisi nera per il mercato auto, luglio -21,4%

Roma, 1° agosto 2012 Il mercato auto di luglio, con i suoi 108.826 pezzi, registra un -21,4% rispetto allo stesso mese del 2011.

“Il mercato degli autoveicoli in Italia è entrato in un tunnel di cui non si vede l’uscita. Anzi, grazie ai disincentivi varati dal Governo Monti e del completo disinteresse del mondo politico rispetto ai temi della mobilità, il tunnel dell’automotive rischia di crollare seppellendo un comparto che occupa, con l’indotto, 1.200.000 addetti, partecipa al gettito fiscale nazionale per il 16,6% e ha un fatturato pari all’11,4% del PIL”, commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus.

Il presidente di Federauto prende atto di quanto dichiarato ieri dal presidente Monti, e cioè che  “siamo fuori dal tunnel”, ma rimarca che per l’automotive è esattamente il contrario, anche grazie al Governo tecnico. La crisi dell’Europa, quella italiana, la fiducia dei consumatori ai minimi, la disoccupazione ai massimi, come pure la pressione fiscale che uccide i contribuenti onesti, frenano i consumi. Per gli autoveicoli è ancora peggio perché il Governo Monti, spinto dalla necessità di fare cassa subito, ha aumentato le accise sui carburanti, i bolli, i pedaggi autostradali, ha varato il superbollo per le auto prestazionali. E l’Iva, che su un telefonino vale pochi spiccioli, sulle auto pesa mediamente 220 euro per ogni punto percentuale. In definitiva l’attuale Governo ha adottato le strategie dei governi precedenti, di tutti i colori, che hanno sempre scelto la strada più facile e cioè spremere gli autoveicoli e gli automobilisti.

Conclude Pavan Bernacchi: “Da cittadino mi sarei aspettato più coraggio nel tagliare drasticamente la spesa pubblica. Eliminando completamente le province, ad esempio, si sarebbe potuta sopprimere una tassa odiosa ed iniqua come l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione), che si applica sia sugli autoveicoli nuovi sia sugli usati. O ancora: sopprimendo uno dei due enti che attualmente gestiscono le immatricolazioni e i passaggi di proprietà, gravando l’automobilista di un doppio costo, si potrebbe, da una parte abbassare l’esborso degli automobilisti, dall’altra dimezzare gli adempimenti burocratici. O, aggiungo ancora: adottando le recenti proposte dell’ACI si potrebbero ridurre i prezzi dell’RC Auto fino al 40%. Noi che siamo degli imprenditori ogni giorno dobbiamo usare il bisturi sulle nostre aziende, frutto spesso di una vita di sacrifici. Non riusciamo quindi a comprendere uno Stato che, forte del particolare momento, non ne approfitti per imprimere una svolta decisiva nella gestione della cosa pubblica, alleggerendo il carico fiscale e dando ossigeno all’economia e alle imprese che, voglio ricordarlo, sono il motore principale per la ripresa, per gli investimenti, e per l’occupazione”.

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