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Rapporto Censis 2016: Italia del risparmio, di pochi investimenti e di lavoro sommerso

Non è un quadro roseo quello dipinto dall’ultimo Rapporto annuale del Censis. L’Italia del 2016 appare come un Paese che ha paura di investire, che teme nuovi tempi bui e non scommette sul futuro. La 50° edizione dello studio ci racconta che, dal 2007 ad oggi, gli italiani hanno accumulato 114 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva: somma che non viene investita ma viene messa da parte per eventuali difficoltà future. Questo “patrimonio” è conservato, però, solo nei conti correnti degli anziani perché, invece, i giovani sono sempre più poveri.  

Le famiglie con persone di riferimento che hanno meno di 35 anni, infatti, hanno un reddito più basso del 15,1% rispetto alla media della popolazione e una ricchezza inferiore del 41,1%. Mentre la ricchezza degli anziani è superiore dell’84,7% rispetto ai livelli del ’91. La media degli investimenti sul Pil è scesa, però, al 16,6% nel 2015, contro una media europea del 19,5%.

Brutte notizie anche sul fronte lavoro. L’Italia viene dipinta dal Rapporto Censis 2016 come il Paese dove avanza il sommerso “post terziario”: i cd “lavoretti” a bassa produttività che non incidono sulla crescita economica del Paese. A fronte di 431.000 lavoratori in più tra il primo trimestre del 2015 e il secondo del 2016, infatti, il Pil è aumentato solo dello 0,9%.

Un’altra parola che ben caratterizza gli italiani, in questo anno che volge al termine, è il “risparmio”: la tendenza a tagliare le spese è aumentata del 51,7% e si prevede un incremento nel prossimo anno, segno che la fiducia in un miglioramento della condizione economica del Paese è davvero molto bassa.

Tuttavia, non mancano le note positive: il 50° Rapporto Censis, infine, evidenza come turismo ed export  continuano ad andar molto bene. L’Italia resta al decimo posto nella graduatoria mondiale degli esportatori con una quota di mercato del 2,8% e il saldo commerciale del made in Italy è stato di 98,6 miliardi di euro, superiore al fatturato del manifatturiero. 

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