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Comunicato stampa: agosto +1,5%, calma piatta

Roma, 1° settembre 2011In base ai dati comunicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mese di agosto ha chiuso con 70.307 immatricolazioni, registrando un incremento del +1,5% rispetto ad agosto 2010. Il dato, per la storica bassa consistenza del mese considerato, non assume rilievo rispetto al reale stato di salute dell’intero comparto e conferma le prospettive di qui a fine anno: 1.800.000 pezzi. Quindi, se si deve trarre un’indicazione, si intravede un appiattimento sui risultati drammatici consuntivati dall’aprile 2010 in avanti. Da quando, cioè, sono scomparsi gli effetti delle immatricolazioni delle vetture che beneficiavano della rottamazione governativa.

Secondo Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi automobilistici commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali e veicoli industriali: “La priorità di oggi è l’apertura del dialogo con il Governo per ridisegnare la mobilità del futuro e sostenere la domanda con un piano pluriennale che si autoalimenti con i maggiori introiti generati dal settore. Ma anche attraverso la rivisitazione dell’iniqua fiscalità delle auto aziendali e altro che siamo pronti a dettagliare. Invece la Manovra Anti Crisi, così come strutturata, affosserà ulteriormente una possibile lenta ripresa di uno dei settori portanti dell’economia italiana: l’automotive”.

Federauto rimarca che l’eventuale aumento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), in un momento tra l’altro dove si parla di eliminare in tutto o in parte questi enti inutili, renderà ancora più pesante il sistema fiscale che grava sul settore. Questo provvedimento ingiusto, iniquo e dannoso, si sommerebbe ad altre scelte nefaste quali: l’aumento delle accise sui carburanti, la dimenticata promessa pre-elettorale sull’abolizione del bollo auto, l’aumento della tassazione sulla RC auto deliberata da decine di Province. La Federazione denuncia che la sommatoria di questi balzelli avranno ulteriori effetti negativi sulle vendite, sia del nuovo sia dell’usato, e in generale sullo stato di salute dell’intera filiera, in grave crisi ed impegnata in una riorganizzazione a livello mondiale.

Aggiunge il presidente di Federauto: “Ritengo la nuova regolamentazione sull’IPT una vera “porcata”. “IPT Porcellum” mi verrebbe da etichettarla, rispolverando il termine utilizzato per descrivere la “Legge Calderoli” che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. E’ il momento di sacrifici, questo sì, ma basta porcate”.

Conclude Pavan Bernacchi: “Inoltre, le notizie sul possibile aumento dell’IVA non fanno che ingenerare ulteriore preoccupazione. In questo senso condividiamo perfettamente la posizione già espressa dalla nostra confederazione, la Confcommercio, che si è dichiarata nettamente contraria al ritocco dell’aliquota. Soprattutto per gli autoveicoli sarebbero automatici gli effetti depressivi sugli acquisti, in particolare delle famiglie che verrebbero colpite dagli aumenti di prezzo. Ma la domanda è: quante “porcate” potrà sopportare ancora il settore dell’automotive, asset portante della nostra economia italiana?”.

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