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Pil confermato in calo nel 2014 e fermo nel quarto trimestre

I dati definitivi dell’Istat confermano che nel 2014 il Pil è sceso dello 0,4%. Sebbene  lo scorso anno abbia avuto due giornate lavorative in meno rispetto al 2013, è il terzo anno in cui il Prodotto interno lordo risulta in calo (dal 2012).

Nel quarto trimestre il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha registrato una variazione nulla rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,5% nei confronti del quarto trimestre del 2013. Rispetto al trimestre precedente – prosegue l’Istat – i principali aggregati della domanda interna registrano una lieve risalita, con una crescita dello 0,2% sia dei consumi finali nazionali, sia degli investimenti fissi lordi. Anche importazioni ed esportazioni sono aumentate, con incrementi rispettivamente dello 0,3% e dell’1,6%.

La domanda nazionale al netto delle scorte fornisce un contributo alla crescita del Pil positivo per 0,2 punti percentuali; risultano nulli l’apporto dei consumi delle famiglie residenti e delle Istituzioni sociali private (Isp) e quello degli investimenti fissi lordi, mentre la spesa della Pubblica amministrazione (Pa) contribuisce per +0,1 punti. Un contributo positivo più ampio giunge dalla domanda estera netta (+0,4 punti percentuali), mentre le scorte sottraggono 0,6 punti percentuali alla variazione del Pil. 

Il valore aggiunto ha registrato variazioni negative nell’agricoltura (-4,4%), nell’industria in senso stretto (-0,3%) e nelle costruzioni (-0,5%), mentre è aumentato dello 0,2% nei servizi. Anche in termini tendenziali, si registrano cali nell’agricoltura (-6,9%), nell’industria in senso stretto (-1,4%) e nelle costruzioni (-3,2%) e un lieve incremento nei servizi (+0,2%).