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Studi di settore, verso l’abolizione. Le novità a partire dal 2017

Nel 2017 gli studi di settore potrebbero essere solo un ricordo. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diramato una nota in cui spiega che, in vista della prossima legge di Bilancio, la definizione di nuovi strumenti utili a combattere l’evasione fiscale potrebbe subire un’accelerata. Il Sose e l’Agenzia dell’Entrate sono già a lavoro per individuare questi indici sostitutivi che dovrebbero prendere forma negli “indicatori di compilance”. In una recente riunione della Commissione degli Esperti per gli studi di settore sono state presentate ad Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali una serie di proposte di innovazione metodologica a seguito delle attività di sperimentazione effettuate nei mesi scorsi.

“Il nuovo strumento, che consentirà quindi il superamento degli studi di settore e l’abbandono del loro utilizzo come strumento di accertamento presuntivo, verrà messo a punto con gradualità – spiega il Mef in una nota – intanto l’ampliamento della sperimentazione assume priorità già da oggi. L’indicatore di compliance è un dato sintetico che fornisce, su scala da uno a dieci, il grado di affidabilità del contribuente. Se il contribuente raggiunge un grado elevato avrà accesso al sistema premiale che prevede oggi, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità. Il nuovo indicatore sarà articolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di attività. Verrà costruito sulla base di una metodologia statistico-economica innovativa che prende in considerazione molteplici elementi”.

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