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1° Report di attività sulla gestione degli PFU provenienti dai veicoli a fine vita

Questa mattina a Roma presso la sede dell’ACI, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, si è svolta la presentazione del primo Report sulle attività del Comitato di Gestione degli PFU, costituito ai sensi dell’art. 7, comma 2 del Decreto Ministeriale n. 82/2011. 

Il Sistema di Gestione PFU, pienamente operativo da due anni, copre l’intero ciclo di vita degli pneumatici, dall’entrata in commercio al definitivo recupero di materie prime seconde. Grazie al Sistema per ogni penumatico immesso sul mercato con la vendita di un veicolo nuovo si ha la garanzia che lo stesso venga avviato al riuso o al recupero di materia.  

Nel momento in cui il consumatore acquista un veicolo nuovo, paga anche il contributo ambientale, una voce aggiuntiva indicata esplicitamente in fattura e soggetta ad IVA. Dopo la vendita il concessionario comunica al Comitato, attraverso il sistema informatizzato dell’ACI, l’avvenuta riscossione del contributo e l’importo equivalente al Fondo per la Gestione degli PFU. 

Poiché il ciclo di vita di un mezzo di trasporto è piuttosto lungo, oltre 10 anni, i contributi versati in un certo anno saranno utilizzati per coprire i costi di gestione degli PFU prodotti con la demolizione dei veicoli in quello stesso anno. In questo modo si garantisce che per ogni veicolo nuovo immesso sul mercato si possano gestire gli pneumatici smontati da un veicolo giunto a fine vita e che ci sia la necessaria copertura economica per la gestione degli stessi. 

Il contributo ambientale, che copre i costi relativi al ritiro, trattamento e avvio a corretto recupero degli PFU (92%) e alla gestione del sistema informatico e amministrazione del Fondo (8%), è modulato sulla base di 11 categorie di pneumatici, di cui quelli provenienti dagli autoveicoli (categoria B1) contribuiscono per oltre l’80% ad alimentare il Fondo PFU. 

Il Sistema ha raggiunto risultati straordinari, considerando che è stato avviato nel 2012 e che le operazioni di raccolta sono iniziate nel 2013. A dimostrarlo i dati contenuti nel Rapporto ACI. L’importante crescita riscontrata nel 2014 attesta la sempre maggiore capillarità ed efficienza del servizio garantito dai vari soggetti della filiera su tutto il territorio nazionale: sono state 19.453 le tonnellate di PFU raccolte in Italia nel 2014 (+15,9% rispetto al 2013), vale a dire il 100% degli pneumatici che, successivamente alla demolizione, sono stati destinati al recupero di materia, consentendo un risparmio in termini di emissione in atmosfera di quasi 39.000 tonnellate di anidride carbonica. 

Gli ottimi risultati raggiunti, in termini di efficienza e puntualità, consentiranno già da quest’anno di ridurre ulteriormente il contributo PFU applicato alla vendita di un veicolo nuovo (si attende il decreto di autorizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente) e di valutare nuove iniziative per migliorare il mercato di sbocco per le materie prime secondarie e la bonifica di depositi di PFU abbandonati. 

Per leggere il Rapporto completo del Comitato PFU clicca qui.