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Comunicato stampa – Nuova IPT non solo auto ma anche veicoli industriali

Roma, 20 ottobre 2011Massimo Tentori, coordinatore di Federauto Trucks, la divisione che nell’ambito di Federauto raggruppa l’area di interesse dei concessionari italiani di veicoli industriali di tutti i brand, puntualizza gli effetti del recente aumento dell’imposta provinciale di trascrizione (IPT) sul settore dei veicoli pesanti.

“La vicenda dell’aumento dell’imposta provinciale di trascrizione (IPT), varato con l’ultima manovra economica del Governo contenuta nel decreto legge 138/2011, ha trovato una forte eco su tutti gli organi di stampa in relazione alle conseguenze negative per gli automobilisti, dettate in particolare dall’ennesima forma di aumento del prelievo fiscale a carico dei proprietari delle autovetture. Oggi vogliamo evidenziare che il mondo dei  veicoli industriali non è certamente immune a questa problematica, in forma anche più esasperata di quanto si registra per le autovetture”.

Puntualizza Tentori: “Oltre a condividere con l’auto la disparità di trattamento fra province, per quanto concerne l’incremento tariffario, il settore dei veicoli commerciali ed industriali ha subito un aumento micidiale, senza differenza alcuna fra veicoli nuovi ed usati, il cui valore differisce notevolmente, per non parlare del leasing che viene tassato sia all’acquisto che al riscatto. Faccio degli esempi concreti. Prima della manovra, un trattore stradale, la cui IPT è legata alla potenza in KW, pagava 196 Euro oggi diventati oltre 800. Per i veicoli commerciali ed industriali, per cui l’IPT viene corrisposta in ragione della portata utile, valga l’esempio di un autocarro a tre assi da 26 ton. di ptt la cui IPT è passata da 200 Euro a circa 850. Sottolineo che stiamo parlando di mezzi da lavoro al di sopra dei quali operano migliaia di autotrasportatori che assicurano lo spostamento su gomma dell’85% delle merci in Italia, nell’ambito di un quadro economico di fortissima crisi che sta attanagliando il nostro settore da quasi due anni”.

Il coordinatore del Gruppo Veicoli Industriali aggiunge: “La nuova IPT non è solo un fatto di aumento del peso tributario, ma anche di come è stato gestito questo aumento, visto che nel caso dei veicoli industriali sono stati colpiti tutti quei mezzi per i quali alla data di entrata in vigore della legge non era stata ancora emessa la carta di circolazione da parte degli uffici della MCTC e, quindi, non poteva essere presentata al PRA la pratica per la formalità di prima iscrizione, quella cioè che fa sorgere il presupposto di pagamento della IPT. Ergo: i veicoli hanno scontato l’imposta con gli importi maggiorati! Una iniqua retroattività contraria al buon senso, avendo di fatto premiato l’inefficienza di rispetto al rilascio della carta di circolazione, che ci auguriamo il Governo trovi il modo di correggere”.

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