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Ricerca AlixPartners: nel 2020 un’auto su tre sarà connessa

Secondo uno studio realizzato su scala mondiale dalla società di consulenza globale AlixPartners, nel 2020 un’auto su tre sarà connessa con il cosiddetto “internet delle cose“. Connettività, dunque, la parola d’ordine del prossimo futuro nel settore automotive, accanto a sostenibilità e guida automatica.  

Scendendo nei dettagli della ricerca presentata a Milano, nell’ambito dell’evento ForumAutomotive, emerge che l’industria del settore sarà chiamata ad affrontare una grande sfida, la più grande degli ultimi cento anni. Il titolo della ricerca di AlixPartners è “Guida autonoma e connessa: l’industria dell’auto si reinventa“: secondo i dati raccolti, tra meno di 4 anni, un terzo delle auto circolanti sarà composto da “Connected Cars”.

I servizi online eserciteranno molta influenza sull’esperienza di guida e potranno rappresentare una grande opportunità di guadagno. Sempre più dati saranno scambiati tra le auto e i loro possessori e i servizi aggiuntivi, per questi ultimi, si prevede possano generare un indotto da 68 miliardi di euro, con una media di 160 euro a mezzo.

Ma gli automobilisti quanto saranno disposti a investire in servizi di connettività? La ricerca di AlixPartners ha dato risposta anche a questo: fino a 800 euro, somma che sarà ripagata dai benefici saturabili sul fronte assicurativo, dei consumi, della sicurezza e della manutenzione.

Infine, sempre dallo studio sul futuro delle auto, è risultato che nel 2030 metà dell’intero parco veicolare circolante avrà su di esso un propulsore “pulito”, sia che si parli di ibrido, sia che si parli di mezzi 100% elettrici e nelle aree urbane le dimensioni dei servizi di car sharing con formula “free floating” sono destinate a crescere. 

 

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