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Comunicato stampa – Mercato auto ottobre 2015: +8,6%

Roma, 2 novembre 2015 – Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero dei Trasporti il mese di ottobre si è chiuso con 132.929 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +8,6% rispetto allo stesso mese del 2014. Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Come avevamo anticipato il mercato italiano delle automobili continua a crescere. Questo dato è molto importante perché, nel nostro Paese, l’affaire Volkswagen non ha intaccato né la richiesta delle motorizzazioni diesel né la richiesta dei prodotti del gruppo tedesco. Questo rappresenta una importante iniezione di ottimismo infusa dal sistema dagli stessi consumatori”.

Aggiunge Carlo Alberto Jura, presidente dei concessionari del gruppo FCA: “Come ha avuto modo di dichiarare recentemente Sergio Marchionne, siamo sicuri che il gruppo VW saprà affrontare quest’impasse e ne uscirà rafforzato”.

Secondo Federauto il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori continua a migliorare e questo potrebbe significare che non vi sono interruzioni nel processo di consolidamento della ripresa del Paese. Incrociando questi aspetti psicologici con il fatto che a causa del crollo delle immatricolazioni degli ultimi anni il parco circolante è fortemente invecchiato – e che il mercato delle auto aziendali offre ampi spazi di crescita – potrebbe innescarsi un circuito virtuoso verso una ripresa che renderebbe i volumi di vendita tali da assicurare una maggiore sostenibilità del business delle aziende del nostro settore”.

Conclude Pavan Bernacchi: “La fase che attraversiamo è ricca di speranza e positività, ma sappiamo anche che è stato ed è ancora alto il contributo dei concessionari per sostenere le promozioni offerte al mercato per agganciare la domanda. E noi speriamo sempre che la legge di stabilità finanziaria per il 2016, su cui si è appena aperta la discussione in Parlamento, prenda finalmente in considerazione qualcuno dei temi di interesse del mondo dell’auto su cui abbiamo speso diverse proposte concrete. Alcune a costo zero per lo Stato”. 

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