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Comunicato stampa: +3,58% per il mercato dell’auto a maggio 2011, ma è un dato illusorio

Roma, 1° giugno 2011Le immatricolazioni di autovetture, con 170.603 pezzi, registrano un incremento del 3,58% rispetto allo stesso mese del 2010. La Federazione evidenzia che il mercato è caratterizzato da grandi quantità di kilometri zero che sfalsano ulteriormente la lettura del dato.

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, commenta: «Per un non addetto ai lavori il +3,58% di maggio 2011, rispetto al maggio 2010, potrebbe sembrare un segnale di ripresa. Niente di più sbagliato. E’ invece un dato devastante che conferma il trend negativo istauratosi nel “post-incentivi alla rottamazione” iniziato il 1° aprile 2010. Continuando così chiuderemo l’anno a 1.800.000 immatricolazioni. Un disastro rispetto alla media degli ultimi esercizi che vedeva un mercato a 2.200.000, con punte di quasi 2.500.000. E, nonostante noi fatturiamo il 12% del PIL e nel settore autoveicoli, in Italia, tra dipendenti diretti e indotto, lavorino 1.600.000 persone, il Governo è assente. Non escludo a priori che il deludente risultato elettorale incassato dalla maggioranza alle recenti elezioni amministrative sia da imputare anche alla scarsa attenzione prestata a un settore essenziale come il nostro. Il 12% del PIL e 1.600.000 occupati sono numeri da capogiro. E, tra l’altro, queste persone votano!».

La conferma viene da Piero Carlomagno, presidente dell’Unione Concessionari del Gruppo Fiat (UCIF), che aggiunge: «Anche a maggio abbiamo registrato un sensibile calo degli ordini, rispetto a quanto consuntivato negli stessi mesi dello scorso anno, e non parlo solo dei dealer del gruppo Fiat. Con questi numeri rischiamo seri problemi di sostenibilità per le nostre aziende e, probabilmente, dovremo dare un ulteriore giro di vite bruciando altre migliaia di posti di lavoro».

Conclude Pavan Bernacchi: «La crisi dell’auto, in termini di riduzione dell’occupazione, ricorso agli ammortizzatori sociali, riduzione del gettito fiscale, pone un costo sociale imponente. Solo il mancato incasso dell’IVA e di altre imposte costerà quest’anno allo Stato circa 2 miliari di euro. Dopo la pausa imposta dalle elezioni, riteniamo urgente che il Governo si occupi finalmente del rilancio dell’economia – come peraltro autorevolmente sostenuto anche dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia – soppesando anche i segnali provenienti dal mercato auto. Non possiamo che confermare la posizione già espressa nell’incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, oggi più che mai avvalorata dai fatti: l’intervento volto a favorire la sostituzione dei veicoli euro 0 – 1 – 2 , con una pianificazione di medio periodo spalmata almeno su tre anni, il sostegno alle vetture a basso impatto ambientale, la rivisitazione del regime tributario degli autoveicoli aziendali, l’impegno a non gravare ancora sugli automobilisti con le accise o l’aumento dell’IPT o altre imposte. E molto altro ancora che presenteremo al prossimo tavolo di lavoro promesso dal Ministro Romani».

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