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Comunicato stampa: Immatricolazioni Auto Ottobre +7,1%

Pavan Bernacchi: “Il mercato auto italiano si avvia verso il rush finale che lo proietta a poco meno di 2.000.000 di pezzi, di cui circa 300.000 saranno autoimmatricolati da case e concessionari”

Roma, 2 novembre 2017 – Secondo i dati diffusi oggi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mese di ottobre si è chiuso con 157.900 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +7,1% rispetto allo stesso mese del 2016.

Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia: “Un mese ancora positivo, sostenuto dall’efficacia delle promozioni messe in pista da case e concessionari, e dall’apporto determinante delle autoimmatricolazioni, ovvero delle kilometrizero, che sono state circa 28.000. Di queste, secondo DataForce, 6.400 sono state immatricolate in capo alle case auto e 21.600 dai concessionari. Confermata quindi la tendenza che proietta le kilometrizero a oltre 300.000 unità nel 2017, pari al 15,5% dell’intero mercato, con un aumento di circa il 42% rispetto al 2016. Il tutto mentre il canale privati, vera cartina di tornasole della salute del mercato, su base annua fa segnare un -5,6%”.

Nell’analisi complessiva dei dati elaborati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Federauto rileva che nel mese di ottobre gli ultimi tre giorni hanno prodotto oltre 71.000 immatricolazioni, pari al 45% del totale mese, con un forte picco di 47.000 pezzi registrati l’ultimo giorno, vale a dire quasi un terzo di tutto ottobre. Nell’analisi per canale i privati crescono del +3,8%, le società dell’11% ed il noleggio del +12,4%.

Conclude Pavan Bernacchi: “L’anno si avvia a concludersi attorno ai due milioni di pezzi salvo una ulteriore correzione verso l’alto se il Governo ed il Parlamento non rinnoveranno il superammortamento sulle autovetture. Infatti questo indurrebbe le aziende a una corsa contro il tempo per acquistare gli autoveicoli entro il 31 dicembre. D’altra parte il non rinnovo di questa misura fiscale avrà inevitabilmente effetto sui volumi del 2018 e la ripartizione fra canali, aprendo un interrogativo sui budget dell’anno prossimo”.

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