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Comunicato stampa – Veicoli commerciali e industriali: -29,8%. Italia sempre più vicina a Portogallo, Grecia e Spagna

Roma, 27 luglio 2012 – “Ogni  mese assistiamo allo stesso ritornello: dati di vendita inesorabilmente negativi, nel mese di giugno complessivamente -29,8% rispetto a giugno 2011, con un trend che ci accomuna, sempre di più, ai mercati  già depressi di Portogallo, Grecia e Spagna e che ci allontana, di molto, dalla tendenza europea che vede una flessione del 5,8%”. Così ha dichiarato Massimo Tentori, responsabile di Federauto Trucks – la divisione che nell’ambito di Federauto raggruppa l’area di interesse dei concessionari italiani di veicoli commerciali ed industriali di tutti i brand – analizzando i dati europei di giugno, diffusi dall’ACEA (Associazione Costruttori Europei di Automobili).

Aggiunge Tentori: “I dati evidenziano una situazione pesante e di totale degrado della domanda. Nel dettaglio a giugno abbiamo perso il 30,3% per i veicoli fino a 3,5t, contro la media europea di -6,5%, ed il 33,7% per i veicoli medi e pesanti, che in Europa calano solamente del 4,6%. In generale, nel primo semestre abbiamo venduto 71.504 veicoli, a fronte dei 113.550 dello stesso periodo del 2011. Questo è un chiaro sintomo delle difficoltà economiche del nostro Paese, del sostanziale blocco di investimenti, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese italiane del mondo dell’autotrasporto. E questo, nonostante l’Italia sia il campione d’Europa per volumi di merce trasportati su strada: il 96,6% del totale”.

Ha concluso Tentori “Le nostre aziende hanno superato i limiti di sostenibilità perché sopportano una crisi che si trascina dalla fine del 2008 e si è via via estesa nel tempo, con alcuni interventi sul settore dell’autotrasporto, ma senza quel salto di qualità che ci consentirebbe di po’ di respiro e di allentare il processo di continua ristrutturazione delle aziende. Ricordo che Federauto, nell’ambito dei suoi interventi in sede istituzionale, con Governo e Parlamento, ha evidenziato proposte in grado di offrire al settore dei veicoli commerciali e industriali una qualche via di uscita dalla crisi.  E’ necessario rivedere il quadro tecnico normativo, alleggerire la pressione fiscale che penalizza gli acquisti di questi veicoli da lavoro, sostenere la capacità di investimento della clientela professionale e disincentivare la circolazione dei mezzi più obsoleti, pericolosi e meno rispettosi dell’ambiente”.

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