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Comunicato stampa – Auto: +20,8%, ma purtroppo a crescere è solo il prezzo dei carburanti

Roma, 2 maggio 2012 – Il Ministero dei Trasporti ha reso noti oggi i dati sulle immatricolazioni. Aprile 2012 si è chiuso con 129.663 targhe, registrando un -18% rispetto all’analogo mese dello scorso anno.

Intanto, nonostante il mercato dell’auto sia in totale depressione, non passa giorno senza che il prezzo dei carburanti registri nuove impennate, anche per effetto del continuo rincaro delle accise. Ad aprile, secondo le rilevazioni ISTAT, abbiamo toccato un nuovo record: il prezzo della benzina, su base annua, è aumentato del 20,8%, peggiorando a vista d’occhio i budget di milioni di famiglie e penalizzando ancora di più, se ce ne fosse bisogno, le vendite e l’utilizzo degli autoveicoli.

«Il dato delle immatricolazioni di aprile, quinto mese consecutivo che registra un calo a due cifre, risulta non veritiero in quanto alterato dai recuperi per lo sciopero delle bisarche del mese scorso. In sintesi, migliaia di vetture che in normali condizioni sarebbero state immatricolate in marzo sono slittate ad aprile. L’analisi dei dati farà probabilmente emergere che questa anomalia ha prodotto anche un minor ricorso alle kilometri zero last minute». Così commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia. «Oggi – ha proseguito Pavan Bernacchi – non possiamo che confermare la previsione di un mercato 2012 destinato a chiudersi a 1.370.000 pezzi. Sapendo che su ogni mancata vendita lo Stato perde 5.000,00 euro fra IVA e annessi, se pensiamo che il mercato auto negli ultimi 5 anni ha sviluppato una media di 2.000.000 di pezzi, i conti su quanto perderà lo Stato solo nel 2012 è presto fatto. Basta moltiplicare 5.000 euro per i 630.000 pezzi che mancano all’appello. Il risultato è -3,150 miliardi».

Secondo Gian Franco Soranna, direttore di Federauto: «L’analisi più corretta sta nel confronto fra il bimestre marzo-aprile 2011 e 2012 e ancor di più nel raffronto quadrimestrale. Analizzando i numeri con questa chiave di lettura, nel confronto marzo-aprile 2011 e 2012 mancano all’appello 78.361 immatricolazioni, che diventano 135.683 se prendiamo a riferimento il primo quadrimestre. In termini percentuali stiamo parlando di flessioni che oscillano, rispettivamente, fra il 22,6% e il 20,2%». Questi dati esprimono le gravissime difficoltà del settore automotive, che impiega 1,2 milioni di addetti, contribuisce per il 16,6% al gettito fiscale nazionale e fattura oltre l’11,4% del PIL.

Conclude Pavan Bernacchi «La settimana scorsa, nel corso dell’audizione svoltasi presso la Commissione Trasporti della Camera, Federauto ha esposto in modo dettagliato la situazione del settore e riaffermato l’urgenza di provvedimenti per arginare la crisi delle vendite acuita da un attacco concentrico agli autoveicoli e ai loro utilizzatori. Attacco realizzato attraverso aggravi di imposte, tasse e diminuzione delle deducibilità fiscali sulle auto aziendali. L’affannosa ricerca di risorse da parte del Governo, e il conseguente drenaggio a carico degli automobilisti, in particolare delle famiglie, sta compromettendo irrimediabilmente un settore che potrebbe rappresentare una forte leva per far ripartire questo Paese».

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