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Comunicato stampa: Crolla il mercato del lusso. Nel 1° trimestre 2012 Ferrari -51%, Maserati -70%

Roma, 17 aprile 2012 – Superbollo e spettacolarizzazione nei controlli anti-evasione stanno distruggendo un settore, quello delle auto di lusso, che da sempre parla italiano. Se nel resto del mondo – osserva Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia – le supercar made in Italy registrano crescite importanti, nel nostro paese stanno vivendo una crisi senza precedenti. Per il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “La contrazione delle vendite registrata nel primo trimestre di quest’anno di Ferrari, -51,5% rispetto al pari periodo del 2011, e Maserati, -70%, testimoniano come le scelte intraprese dal Governo abbiano letteralmente terrorizzato i potenziali clienti. Anche quelli, e sono la stragrande maggioranza, che nulla avrebbero da temere dall’Agenzia delle Entrate. Ora chi possiede queste vetture o cerca di sbarazzarsene, soprattutto all’estero, o le tiene in garage per paura di essere fermato e fatto oggetto di indagini plurime. Chiediamo al Governo un passo indietro, come è stato fatto con la nautica o con gli emendamenti introdotti nel ‘Salva-Italia’ che hanno alleggerito le tasse per elicotteri e aerei. I provvedimenti iniziali, infatti, avrebbero fatto sparire barche e motoscafi dai nostri porti con gravi danni per la nostra economia. Lo stesso principio vale per le auto, beni di lusso filosoficamente identici agli altri beni di lusso”.          

Federauto appoggia senza se e senza ma la lotta all’evasione fiscale, però contesta la demonizzazione del possesso di questi beni e teme che, in questa sorta di caccia alle streghe, al rogo vadano solo una parte importante dei dealer italiani e i rispettivi dipendenti. Conclude Pavan Bernacchi: “Stante il crollo delle vendite di tutte le auto prestazionali, sia di produzione nazionale che estera, ed il conseguente minor gettito da IVA, IPT, e bollo, Federauto stima per quest’anno, rispetto al 2011, circa 105 milioni di euro di mancate entrate per lo Stato relative al solo segmento del lusso. Ci chiediamo perciò con quali criteri vengano adottate le misure fiscali quando l’effetto complessivo comporta una ulteriore depressione del mercato e perdita di gettito per lo Stato”.

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