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Confcommercio: In Italia cresce il numero degli “assolutamente poveri”

Dal 2006 al 2015 la percentuale degli “assolutamente poveri”, in Italia, è cresciuta del 177%. Lo rende noto Confcommercio che, da un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi su consumi, spese obbligate ed evoluzione della povertà, evidenzia quello che rappresenta un “dato allarmante” per il Belpaese. A generare tale conseguenza, sempre secondo Confcommercio, è stato l’andamento dei prezzi dei consumi negli ultimi vent’anni: questi, infatti, “sono raddoppiati mangiandosi il 40% dei consumi delle famiglie”.

“Negli ultimi venti anni – dice ancora lo studio – è cambiata la struttura della spesa degli italiani: quattro settori (alimentari, mobili, vestiario, trasporti) hanno perso complessivamente il 6,6% di spesa a beneficio soprattutto di spese per alimentazione fuori casa (+2%) e spese obbligate (+5,6%). Ma soprattutto è emersa con forza una terziarizzazione dei consumi, con il sorpasso dei servizi sui beni (52,6% contro 47,4%)”. 

Per quanto riguarda, invece, la povertà assoluta Confcommercio sottolinea ancora che “i dati sono a dir poco allarmanti, tanto da far pensare alla necessità urgente di misure specifiche: nel 2015 si attendeva una riduzione vista la crescita dei consumi, ma così non è stato. Nel Mezzogiorno, in particolare, le famiglie povere sono raddoppiate rispetto al 2006, mentre gli assolutamente poveri sono arrivati a 4,6 milioni nel 2015, +177% sul 2006. Aumenta, in particolare, il numero di poveri che vivono in famiglie numerose, arrivati al 44% del totale dei poveri”.

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