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Comunicato stampa: A ottobre si profila un nuovo calo stimato al -5%

Roma, 30 ottobre 2013 –  L’Osservatorio Federauto, rivelatosi nel tempo molto preciso, prevede per ottobre 2013 un’ulteriore contrazione su ottobre 2012.

Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta il 100% della distribuzione ufficiale di tutti i marchi commercializzati in Italia: “A ieri il nostro panel stimava un -9% rispetto allo stesso periodo dell’ottobre 2012. Questo, insieme ad altri dati raccolti dai concessionari ufficiali italiani, fa propendere il nostro Osservatorio a prevedere per ottobre 2013 un calo complessivo del -5%. Ma la stima è particolarmente ardua perché lo sciopero delle banche previsto per domani, 31 ottobre, potrebbe compromettere la possibilità di targare l’ultimo giorno. Ma gli sterili numeri non danno la misura esatta dello tsunami che si è abbattuto sul nostro settore. Stiamo vendendo 750.000 vetture in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni e questo si traduce, in primis, in centinaia di migliaia di posti di lavoro bruciati. In questo momento molti lavoratori sono sostenuti dagli ammortizzatori sociali ma perdurando questo stato di cose passeranno a ingrossare le liste dei disoccupati. In un momento dove gli altri settori non offrono grande prospettive di ricollocazione”.

Federauto fa presente che l’Italia è l’unico paese europeo che negli ultimi 3 anni ha bersagliato l’acquisto e l’utilizzo di autoveicoli di tasse.

Conclude Pavan Bernacchi: “Alla crisi che ha ridotto drasticamente i consumi in Italia, si è aggiunto l’attacco fiscale a suon di aumenti: bolli, pedaggi, superbolli per auto prestazionali, RC auto, accise, Iva, penalizzazione fiscalità auto aziendali. Questa ‘ricetta italiana’ ha fatto sì che nel 2012 ci siamo classificati all’ultimo posto in Europa. E’ per questo che confidiamo molto nel tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico, istituito dal Ministro Flavio Zanonato con l’ausilio del Sottosegretario Claudio De Vincenti. Preciso che non stiamo parlando di nuovi incentivi, ma di ricercare nuovi equilibri per ridare slancio alla domanda, mettere ordine nella tassazione e nella burocrazia, e svecchiare il circolante”.

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