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Comunicato stampa – Bene Fiat convocata a Roma ma: per ottenere risposte dal Governo

Roma, 17 settembre 2012 – Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari ufficiali di tutti i brand commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus, entra nel merito della polemica che ha coinvolto il costruttore nazionale rispetto al progetto “Fabbrica Italia”, esplosa con ben 11 mesi di ritardo rispetto a quando Fiat aveva dichiarato non essere più attuabile.

“Ho letto da più parti che i Ministri Passera e Fornero, e altri importanti soggetti politici e non, vorrebbero chiedere a Sergio Marchionne delucidazioni rispetto alle intenzioni della Fiat. In particolare il Ministro Passera vorrebbe: “Capire quale sarà il suo impegno per l’Italia”, inizia Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che aggiunge: “E’ da quando si è insediato il premier Monti che abbiamo posto una domanda simile al Governo”. Rimodulata suonerebbe così: “Gentili Ministri, poiché gli autoveicoli in Italia fatturano l’11,4% del PIL, partecipano alle entrate fiscali nazionali per il 16,6% e occupano, con l’indotto, 1.200.000 persone, cosa ha intenzione di fare l’esecutivo per il nostro comparto? Qual è l’impegno del Governo per l’Italia, di cui gli autoveicoli sono un asset strategico? Cosa vogliamo fare per non distruggere migliaia di aziende che, oltre a versare milioni di euro di tasse, vedono in bilico 220.000 posti di lavoro?”.

Federauto ricorda che della filiera autoveicolistica italiana, l’occupazione diretta dell’industria nazionale coinvolge “solo” il 15%, la componentistica il 40%, mentre la distribuzione e l’assistenza, con in prima linea i concessionari d’auto, il 45%. Il costruttore nazionale è importante, imprescindibile, e il principio vale per tutti i costruttori nei rispettivi paesi d’origine, ma in Italia ci sono anche altri soggetti che meritano rispetto.

Continua Pavan Bernacchi: “E’ paradossale che l’attuale Governo, il papà dei disincentivi dell’auto con aumenti di IVA, IPT, accise, pedaggi, bolli, RC, il varo del superbollo per le supercar, voglia capire come mai gli autoveicoli arranchino: auto -20%, veicoli commerciali e industriali -30%, usato -11%. E’ illogico anche perché sono proprio le scelte del Governo ad aver alimentato la crisi degli autoveicoli generando una compressione dei consumi e disoccupazione, cui speriamo non si voglia rispondere generando nuove tasse”.

Federauto sottolinea che il 18 maggio, insieme ad Anfia e Unrae, è stata ricevuta dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico, De Vincenti. In questo incontro si erano esposti i mali del nostro settore ma anche dei possibili rimedi. De Vincenti aveva promesso entro 15 giorni un nuovo incontro alla presenza del Ministro Passera. Poi questo incontro è slittato a fine luglio, poi ad agosto, infine ai primi di settembre con l’assicurazione che era stato messo in agenda. Ad oggi: nulla. E tutto questo perché i dipendenti della filiera dell’automotive non sono presenti in un territorio omogeneo e non fanno riferimento a un’unica azienda, come Alcoa o Sulcis, a titolo di esempio. Con l’aggravante che per prevenire attacchi e polemiche dal 2010 Fiat ha smesso l’attività di sana lobby verso il Governo con l’effetto che nessuno argina le bizzarre ricette dei Professori e di alcuni politici.

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