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Comunicato stampa: Federauto stima dicembre a -16%

Roma, 30 dicembre 2011 – Federauto stima che dicembre si chiuderà a circa 110.000 immatricolazioni, registrando un calo del 16% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Questo secondo il Panel dei nostri concessionari. Dato che potrebbe discostarsi solo per effetto delle kilometri zero dell’ultimo minuto. Se verrà confermata la nostra previsione l’intero 2011 si chiuderà a circa 1.745.000 immatricolazioni, rappresentando un calo di circa l’11% sul già scarso 2010.

Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: «Si chiude un anno tragico dove siamo passati dagli incentivi del 2009 ai disincentivi del 2011. Le accise sui carburanti, l’aumento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione, il superbollo per le auto prestazionali, gli aumenti dell’IVA, dell’RC, dei pedaggi autostradali. Mi verrebbe da dire dell’aria che respiriamo, ma mi trattengo. Un attacco concentrico e insensato al mondo dell’auto e ai nostri clienti. Se lo Stato non interverrà il 2012 esprimerà meno di 1.700.000 pezzi, il che si tradurrà in una ecatombe di posti di lavoro, di concessionarie distrutte con un forte danno per lo Stato stesso, che introiterà miliardi di Iva e tasse varie in meno. È evidente che se si aumentano solo le tasse crollano i consumi. E la nostra società, senza consumi, può già dichiarare bancarotta».

Federauto sottolinea che il comparto da lavoro in Italia, considerando l’indotto, a 1.200.000 persone, pesa l’11,4% del Pil e contribuisce al gettito fiscale nazionale nella misura del 16,6%. Numeri indispensabili per il nostro Paese che meritano rispetto e soprattutto una grande attenzione.

Conclude Pavan Bernacchi: «Fino ad ora, con grande senso di responsabilità, abbiamo lasciato che lo Stato per salvare l’Italia ci danneggiasse fino quasi a distruggerci. Però confidiamo che a gennaio nel pacchetto “cresci Italia” l’auto rientrerà da protagonista. Abbiamo bisogno di supporti alla domanda per tenere in vita le nostre aziende, dare continuità ai nostri dipendenti, e continuare nel processo di svecchiamento del parco auto con benefici per l’ambiente e la sicurezza. Siamo a disposizione del Governo per illustrare il nostro piano di crescita e rilancio. L’Italia può ripartire anche dall’auto».

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